20/04/2017
Il nome del borgo deriva dal latino Allianum, cioè podere di us, gentilizio romano. Data la vicinanza ai fiumi Sinni e Agri, sin dall'antichità fu centro importante di scambi tra la civiltà greca, etrusca ed enotria, come testimoniato dalla scoperta di una necropoli risalente ad un periodo compreso tra il VII ed il VI secolo a.C., contenente più di mille tombe e numerosi reperti. Tali reperti sono custoditi nel Museo della Siritide di Policoro. Alcune fonti parlano di un borgo di pastori già esistente e sviluppato ai tempi di Pirro, nel 280 a.C. Tuttavia, i primi testi, in cui viene ufficialmente citato Aliano, sono datati 1060 e 1123 d C., anni in cui risalgono due bolle papali in cui si legge che il feudo dipendeva dal vescovo di Tricarico. Nell'VIII secolo le diverse grotte scavate nelle rocce sedimentarie di origine alluvionale ubicate nella zona di fosso San Lorenzo, già abitate in età preistorica, ospitarono numerosi monaci basiliani sfuggiti alle persecuzioni iconoclaste in Oriente.
In epoca medioevale Aliano fu feudo di diverse famiglie, tra cui i Sanseverino, i Carafa ed i Colonna.
Il confino ad Aliano Carlo Levi (1902-1975), scrittore e pittore di origine ebraica intellettuale di sinistra aderente al movimento Giustizia e Libertà per le sue posizioni antifasciste fu confinato prima a Grassano (Matera) dall'agosto a settembre del 1935 e successivamente ad Aliano, dove soggiorno fino al maggio del 1936. Il confino politico in epoca fascista era un relegamento coatto di un oppositore politico in località isolate e arretrate del Paese per emarginare il confinato dalla vita civile. La Lucania divenne luogo di confino di numerosi intellettuali, tra cui Manlio Rossi-Doria e Camilla Ravera. Le opere pittoriche del confino Durante il confino Levi realizzò 71 quadri, tra cui molte nature morte e paesaggi di Aliano, diversi ritratti di uomini, donne e bambini alianesi, nonche autoritratti.
Nella pinacoteca sono conservati molti di questi dipinti insieme ad un'ampia raccolta concernente la documentazione storica del suo confino. Dopo la guerra Levi dipinse il quadro Lucania 61 per il centenario dell'Unità d'Italia. È possibile ammirare questa imponente opera presso il Centro Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera.